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lunedì 10 dicembre 2012

LINKS: Campagna Internazionale per il Tibet

Campagna Internazionale per il Tibet



La Campagna Internazionale per il Tibet si congratula con l'Unione europea per essere insignito del Nobel per la Pace 2012 e per il riconoscimento del ruolo chiave che ha giocato in Europa e nel mondo per promuovere la pace, la prevenzione dei conflitti e la gestione dei conflitti.

In occasione della Cerimonia Premio Nobel della Pace, la Campagna Internazionale per il Tibet proiettato il 10 dicembre una immagine sul palazzo del Consiglio dell'Unione europea a Bruxelles, del Dalai Lama e di incontro Xi Jinping, al fine di trasmettere un messaggio forte l'urgenza di un tale riunione.
con la Tisana dei Monaci  - continua a leggere ...

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venerdì 30 novembre 2012

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martedì 23 ottobre 2012

Lenti a contatto

Le lenti a contatto sono dispositivi medici in materiale plastico, a forma di piccola calotta trasparente, che vengono applicati sulla superficie oculare per correggere difetti di rifrazione (miopia, ipermetropia, astigmatismo, ecc).


Le lenti a contatto sono dispositivi medici in materiale plastico, a forma di piccola calotta trasparente, che vengono applicati sulla superficie oculare per correggere difetti di rifrazione (miopia, ipermetropia, astigmatismo, ecc).

Presentano molti vantaggi, ma gli occhi di alcune persone non le tollerano soprattutto perché limitano la respirazione della superficie oculare (la cornea è soggetta a ipossia, ovvero mancanza d'ossigeno). Negli ultimi anni sono state inventate delle lenti a contatto dette ad uso prolungato che sono molto permeabili, alcune che si possono portare addirittura un mese intero senza mai toglierle neanche per dormire, ma è comunque consigliato non abusarne dell' uso.

Esistono poi alcuni tipi di lenti il cui scopo è rimodellare la superficie corneale, correggendone la curvatura: questo tipo di lenti, ad esempio, se indossate di notte, possono dispiegare il loro effetto correttivo durante il giorno.
La nascita della lente a contatto si fa risalire a Leonardo da Vinci, che nel 1508 verificò che immergendo l'occhio in una sfera contenente acqua, esisteva un continuo ottico fra la superficie interna della sfera di vetro, e quella esterna della cornea.
Successivamente Cartesio, nel 1636 pubblica La diottrica, in cui perfeziona l'idea di Leonardo, spiegando che un tubo riempito d'acqua e appoggiato sulla cornea, avente una lente all'estremità che sia perfettamente sovrapponibile alla cornea stessa, annulla o riduce le anomalie refrattive dell'occhio.
Le lenti a contatto modernamente intese vanno fatte risalire alle scoperte di A.E. Fick, E. Kalt, A.E. Muller, rispettivamente in Svizzera, Francia e Germania. Queste lenti erano in materiale vetroso, ad appoggio sulla sclera, di grande diametro e mal sopportate fisiologicamente.
Le prime lenti in materiale plastico si devono a due ricercatori americani, Dallos e Fleinbloom. I vantaggi rispetto al vetro sono immediati, diminuendo notevolmente il peso. Le prime lenti a contatto corneali rigide nascono nel 1950, aventi diametro inferiore a quello corneale, progettate da Bier.
Agli inizi degli anni '60 due ricercatori cecoslovacchi, Lim e Wichterle progettarono le prime lenti a contatto in idrogel, le morbide. Alla fine degli anni '60 iniziarono anche ad essere utilizzate le prime lenti rigide ortocheratologiche e allo scopo di ridurre la miopia dopo la loro rimozione venivano progettate e applicate durante il giorno con lo scopo di modificare il profilo corneale. Le lenti per ortocheratologia nel 2002 hanno ricevuto l'approvazione Food and Drug Administration per la correzione della miopia fino a 6 diottrie con massimo di 1.75 di astigmatismo. Oggi le lenti per ortocheratologia utilizzano materiali super permeabili all'ossigeno e sono utilizzate per fini correttivi solo durante il sonno.

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La miopia è un'ametropia o un'anomalia rifrattiva, a causa della quale i raggi luminosi provenienti da un oggetto a grande distanza non si focalizzano sulla retina ma davanti ad essa. La conseguenza è che gli oggetti osservati tendono ad apparire sfocati e la visione è migliore o nitida a breve distanza.

L'astigmatismo è un'ametropia o errore refrattivo molto comune in cui, a causa di una curvatura corneale asimmetrica, vi è una differente rifrazione ottica lungo i diversi meridiani oculari (esempio 180° e 90°).

Nei soggetti normali, i meridiani hanno tutti lo stesso raggio di curvatura (sistema omocentrico) oppure può essere presente un leggero astigmatismo cosiddetto fisiologico (vedi sotto). Il soggetto astigmatico, invece, presenta un profilo corneale in cui un meridiano ha un potere maggiore rispetto al suo ortogonale. Otticamente l'astigmatismo provoca due differenti linee di focalizzazione sulla retina, le quali causano una visione sfocata (o sdoppiata) a tutte le distanze.

L'astigmatismo può essere associato a miopia, ipermetropia e presbiopia. La compensazione dell'astigmatismo prevede l'utilizzo di lenti oftalmiche o lenti a contatto o chirurgia refrattiva.

Il termine non è da confondere con l'astigmatismo dei fasci obliqui, un'aberrazione ottica.

L'ipermetropia è un'ametropia o condizione rifrattiva nella quale i raggi provenienti dall'infinito si mettono a fuoco oltre la retina. Un certo grado d'ipermetropia può essere compensato grazie all'accomodazione. Se quest'ultima non è sufficiente saranno necessarie lenti positive, biconvesse o convergenti.
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martedì 16 ottobre 2012

RADIO POPOLARE


Radio Popolare ha trentasei anni. E se oggi siamo ancora qui lo dobbiamo a quanti in questi anni hanno fatto la scelta di sostenerci, di fare la radio con noi, di credere in un altro modo di fare informazione, cultura e – perché no – intrattenimento.
Ecco a cosa serve l'abbonamento: a costruire insieme qualcosa che altrove non c'è, un bene comune, una radio libera e indipendente.

Fin dal 1976 Radio Popolare vuol dire informazione libera e comunicazione indipendente, perché autonoma da entità editoriali e politiche. Radio Popolare è controllata dalla Cooperativa dei lavoratori e dei collaboratori, nonché da un diffuso azionariato popolare: sono le componenti principali di Errepi S.p.A. la società per azioni che edita dal 1990 Radio Popolare. Dal 1992 è collegata in network con altre radio italiane e dal 2001 il segnale di Radio Popolare si può ascoltare in tutta Europa e parte dell’Africa e del Medio Oriente attraverso il satellite. 

La storia di (e attraverso)
Radio Popolare

1975La vigilia di Natale viene registrata al tribunale di Milano la testata Radio Popolare.
1976 Si forma la Cooperativa di Radio Popolare, fondata da rappresentanti di varie forze politiche e sindacali della sinistra (Fim, Fiom, Uil, sinistra Psi, Lc, Mls poi Pdup, Ao ed altri). I redattori ne sono soci. Gli ascoltatori lo diventano acquistando una tessera. La radio comincia a trasmettere sulle frequenze di Radio Milano Centrale di cui assorbe una parte dei redattori. La sede è in corso Buenos Aires. Lo studio di trasmissione viene chiamato "metrocubo". Il progetto è di Piero Scaramucci, che assume la direzione della radio. Il 7 dicembre Radio Popolare diventa famosa con la radiocronaca della contestazione e degli incidenti in occasione della prima della Scala: quindici redattori chiamano in continuazione dai telefoni pubblici; Camilla Cederna (in incognito) fa la cronaca dall'interno del teatro. Per la morte di Mao Rp manda in onda una corrispondenza dalla Cina di Edoarda Masi.
1977
Si struttura il palinsesto: dieci notiziari al giorno, la rubrica sindacale verso sera, il microfono aperto al mattino, le notturne in diretta con giochi di autocoscienza. Sull'onda del movimento giovanile e studentesco prende vita la "Rubrica giovani". Censurato dalla Rai, Dario Fo risponde agli ascoltatori in collegamento artigianale con decine di radio di tutta Italia. "Nascono" Gino e Michele con "Passati col rosso". Le donne di Rp organizzano una grande festa al Palalido dove verranno amplificate le corrispondenze degli incidenti di Roma e Bologna. In autunno trasloco nella palazzina di via Pasteur. Scaramucci torna in Rai, nuovo direttore è Nini Briglia.
1978
Telefonano i fascisti in una notturna sulla violenza dopo l'uccisione di due missini a Roma. Si apre un grande dibattito nella sinistra: si devono lasciar parlare i fascisti? In marzo la radio è il punto di riferimento per la grande risposta popolare all'assassinio di Fausto e Iaio, due ragazzi del Leoncavallo.
1979
Briglia lascia Rp per la carta stampata, inizia la direzione di Biagio Longo. L'8 aprile Antonio Stella inaugura "Le testate degli altri", la rassegna stampa: per mesi pagherà i giornali di tasca propria. Cronache dalle fabbriche in lotta contro i licenziamenti tra cui l'appassionata diretta dell'assemblea Unidal.
CONTINUA QUI http://www.radiopopolare.it/chisiamo/storia/


Radio Popolare e' ascoltabile in streaming
e con un decoder digitale Eutelsat Hot Bird 4, a 13° Est.Polarizzazione verticale Frequenza 12.111 MHz.

DIRETTA http://www.radiopopolare.it/poplive/diretta/

 Siamo da sempre convinti che sia diritto inalienabile della persona comunicare ed essere informati. Diritto sempre più difficile da esercitare. Ma noi insistiamo: con il nostro lavoro quotidiano, insieme alle radio di Popolare Network, puntiamo a promuovere nuove fonti di informazione, la partecipazione attiva del pubblico, la costruzione di una comunicazione non mercificata e la cooperazione con chiunque persegua questi stessi fini.
Buon ascolto.

Segui la nostra campagna abbonamenti su abbonaggio.radiopopolare.it

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lunedì 8 ottobre 2012

Nell'Ultima Cena ci sono Graal e Sindone


Nell'Ultima Cena ci sono Graal e Sindone,
scoperta di un medico calabrese.

Gli elementi sono nascosti nelle decorazioni del capolavoro di Leonardo: la coppa è nascosta nel montante della finestra compresa tra i primi due arazzi, alle spalle di Bartolomeo che è il primo apostolo a sinistra del dipinto. E proprio sopra al 'calice' tra le macchie nel muro, che sembrano elementi senza senso, spunta un volto molto simile a quello della Sacra Sindone.

fonte:adnkronos

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martedì 18 settembre 2012

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giovedì 5 luglio 2012

Caravaggio, ritrovati 100 disegni, Denunciati gli autori della “scoperta”

Disegni di Caravaggio. Denunciati gli autori della “scoperta”

Procurato allarme, lesioni all’immagine dell’istituzione e alla reputazione della conservatrice del Civico Gabinetto dei disegni del castello, pubblicazione non autorizzata di novantasei bozzetti del Fondo Peterzano. Sono i tre motivi della denuncia che il Comune di Milano è deciso a portare avanti contro gli studiosi Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana Conconi Fedrigolliautori dello scoop sui presunti disegni ritrovati di Caravaggio dal valore  di «700 milioni».
Curuz e Fedrigolli, che hanno affermato di aver visto la mano di Michelangelo Merisi in un centinaio di disegni del Fondo Peterzoni, archivio notissimo agli studiosi, hanno anche riferito alla stampa di aver visitato le stanze del Castello Sforzesco, dove il fondo è custodito, al di fuori degli orari di ufficio. Questo è bastato perché il Comune avviasse le pratiche per una denuncia di procurato allarme e lesione all’istituzione e alla reputazione del funzionario pubblico responsabile dei controlli del castello. Inoltre, quando i due ricercatori il 5 luglio hanno comunicato in esclusiva all’Ansa la formidabile notizia del ritrovamento dei bozzetti, non si erano ancora premuniti dell’autorizzazione per l’uso commerciale delle foto dei disegni, pubblicate nel loro e-book messo in vendita online. Soltanto il 4 luglio hanno inviato la richiesta al Comune e solo dopo la pubblicazione dell’e-book avrebbero pagato i 7 mila euro di diritti per l’uso delle fotografie.
Oltre alla denuncia, l’assessore alla Cultura al Comune di Milano, Stefano Boeri, ha deciso di far cambiare tutte le serrature del Castello Sforzesco che conducono al prezioso Fondo Peterzano, e di pubblicare sul sito del Comune i disegni attribuiti a Caravaggio.

Caravaggio, ritrovati 100 disegni

Le opere inedite attribuite al giovane Merisi quando era allievo di Peterzano. Valore stimato circa 700 milioni. La ricerca e le tavole da domani pubblicate da Amazon in due e-book.

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   Per la storia dell'arte potrebbe essere una svolta storica. Si tratta di un centinaio di opere assolutamente inedite - disegni e alcuni dipinti - attribuite da un'equipe di studiosi ai 'primi passi' di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio quando, appena adolescente, era allievo nella bottega del pittore manierista Simone Peterzano, dal 1584 al 1588.
   Le opere, il cui valore stimato e' di circa 700 milioni di euro, sono venute alla luce grazie ad una lunga ed accurata ricerca svolta da un gruppo di esperti, guidato da Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana Conconi Fedrigolli, da domani pubblicata da Amazon in due e-book di 600 pagine dal titolo 'Giovane Caravaggio. Le cento opere ritrovate'.
   Attraverso un migliaio di immagini e puntuali confronti con i capolavori romani e napoletani del Merisi, le due pubblicazioni illustrano e ricostruiscono, in quattro lingue, la prima produzione artistica del genio lombardo, fino a oggi rimasta sconosciuta. Per due anni, gli studiosi hanno compiuto frequenti sopralluoghi nell'area di Caravaggio e nelle chiese milanesi ed hanno letteralmente setacciato il Fondo Peterzano, custodito nel Castello Sforzesco (di proprieta' del comune di Milano) e contenente 1.378 disegni del maestro e degli allievi che lavoravano con lui.
   ''Era impossibile che Caravaggio non avesse lasciato nessuna testimonianza della sua attivita' durata dal 1584 al 1588 presso la bottega di un pittore all'epoca famoso e ricercato'' sostiene Bernardelli Curuz, direttore artistico della Fondazione Brescia Musei. E infatti ha messo a punto una rigorosa metodologia di indagine che ha permesso in primo luogo di individuare il canone geometrico che sottende le raffigurazioni del primo periodo romano, i volti di efebo fino al 'Ragazzo morso dal ramarro'.
   ''Ogni pittore ne ha uno, come fosse una matrice stilistica'', sottolineano i due studiosi che quindi hanno proceduto a rintracciare quelle stesse proporzioni nei disegni di studio che ogni allievo aveva il compito di realizzare fino a impararli a memoria, declinandoli nelle piu' diverse fisionomie e posture. Dei circa cento disegni rinvenuti nel Fondo della Bottega di Peterzano, ben 83 ''saranno ripresi piu' volte nelle opere della maturita' - sottolineano - a dimostrazione che il giovane pittore parti' da Milano con canoni, modelli, teste di carattere e alcune possibili varianti stilistiche, pronti per essere utilizzati nei dipinti romani''. I due ricercatori hanno individuato il ''canone geometrico'' dei volti anche in un dipinto di Simone Peterzano, il ''quadrone'' nella chiesa milanese dei Santi Paolo e Barnaba in cui viene raffigurato 'Il Miracolo dei santi Paolo e Barnaba a Listri'', eseguito dal maestro manierista nel 1573, ma considerato da Roberto Longhi ''fortemente precaravaggesco''. Qui un sospetto gruppo di ritratti giustificherebbe l'intuizione di Longhi, in quanto quei personaggi sarebbero stati, come lo stesso Caravaggio, ancora troppo giovani per apparire in tali ruoli e fogge.
   Le evidenti incongruenze temporali, e le diversita' di stile, hanno portato gli studiosi a indagare quello che ritengono un rifacimento eseguito nel 1590 dal Merisi, probabilmente proposto dalla sua storica protettrice Costanza Sforza Colonna, benefattrice dei Barnabiti. In quello che potrebbe essere stato il suo primo lavoro in autonomia, emerge ''una cifra di assoluta originalita''', senza contare, sottolinea Bernardelli Curuz, che almeno nove di quei ritratti tornano nella sua successiva produzione. ''Come la raffigurazione di Carlo Bascape', superiore generale dei Barnabiti e direttore spirituale di Costanza, che ha lo stesso volto di un personaggio dell''Ecce Homo' o quello di Alessandro Sauli che riappare nell''Incredulita' di San Tommaso'''.
   Quella ''rapida e violenta modalita' di stesura del segno'' potrebbe infine essere la stessa che il giovane allievo infonde nelle brevi righe di un biglietto di protesta, anch'esso rinvenuto nel Fondo Peterzano, che ''mette in luce attriti e incomprensioni tra due temperamenti agli antipodi''. Il breve scritto e' stato sottoposto (ma solo in foto) a perizia grafologica in un confronto con ricevute vergate da Caravaggio nel 1605-1606. Per l'esperta grafologa Anna Grasso Rossetti, perita del tribunale di Brescia, i diversi biglietti sarebbero della stessa mano, quindi tutti autografi di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio.

 di Nicoletta Castagni

Ecco i disegni attribuiti a Caravaggio


Milano, 10 luglio 2012 – Sono disponibili sul sito del Comune di Milano, all’indirizzo www.comune.milano.it nella sezione News, i 96 disegni del Fondo Peterzano, di proprietà del Comune, attribuiti da due studiosi al Caravaggio.
Ciascuna immagine è accompagnata da una scheda con i numeri d’inventario e il soggetto raffigurato redatta dal Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco.
A partire giovedì 12 luglio le immagini e le relative schede informatizzate saranno disponibili e consultabili da tutte le postazioni informatiche delle biblioteche civiche milanesi, all’indirizzo http://graficheincomune.comune.milano.it/ e digitando nella maschera di ricerca ‘Fondo Peterzano’.
Sullo stesso motore di ricerca sono inoltre consultabili oltre 30.000 schede con immagini di opere grafiche o librarie finora informatizzate, facenti parte delle seguenti raccolte civiche del Castello Sforzesco: Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana, Civico Gabinetto dei Disegni, Civica Raccolta delle Stampe "Achille Bertarelli". Tra queste il codice di Leonardo da Vinci conservato alla Biblioteca Trivulziana.

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lunedì 7 maggio 2012

Leonardo da Vinci: video 1 - 2 - 4 da ULISSE




ULISSE - Leonardo da Vinci (parte 1) - - .
. Ulisse - Leonardo da Vinci (parte 2) - il vino - -
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 Ulisse - Leonardo da Vinci (parte 4)- napoleone e taccuini - -
 appuntamento con leonardo
 questa volta dedicato
 ai suoi taccuiti degli appunti
 e a napoleone tratto da ulisse
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Leonardo da vinci : l'anatomia , video da ulisse


Ulisse - Leonardo da vinci (parte 3)- l'anatomia 

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appuntamento con leonardo

 questa volta dedicata all'anatomia tratto

 da ulisse del 21/3/09

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Buckingham Palace : disegni di Leonardo





Chi ama Leonardo da Vinci deve visitare Londra: negli ultimi mesi la capitale britannica sta davvero viziando gli appassionati del grande genio toscano. A poco più di tre mesi dalla chiusura della straordinaria mostra su Leonardo pittore alla National Gallery, apre alla Queen's Gallery di Buckingham Palace una altrettanto stupefacente rassegna, la più completa mai realizzata sui disegni anatomici di Leonardo, quasi tutti nella collezione reale britannica a Windsor Castle. foto A Buckingham Palace i disegni di Leonardo .
. «L'idea era nata in piccolo, come una mostra di disegni del corpo umano per celebrare le Olimpiadi a Londra - spiega Martin Clayton, direttore della mostra e responsabile dei disegni della Royal Collection a Windsor Castle -. Poi abbiamo deciso di ampliarla a quasi novanta disegni anatomici di Leonardo nella collezione reale, comprese decine di fogli che finora non erano mai stati mostrati in pubblico».

I disegni anatomici di Leonardo, che avrebbero dovuto essere raccolti in un Trattato progettato ma mai completato, alla morte dell'artista nel 1519 furono lasciati al suo assistente Francesco Melzi, poi riuniti in un volume in pelle da Pompeo Leoni e venduti nei primi anni dei Seicento. Nel 1690 arrivarono in Inghilterra, quasi certamente acquistati da Carlo II e da allora sono rimasti nella collezione reale. Furono riscoperti e studiati solo dopo il 1900 e da allora la loro grande importanza è stata realizzata.
La mostra, che inizia con la cartella in pelle da cui sono stati estratti i fogli, procede in ordine cronologico dai primi sezionamenti di corpi umani fatti da Leonardo intorno al 1485, epoca in cui contrariamente a quanto si crede la dissezione non era proibita dalla Chiesa e l'artista, ispirato da Avicenna e Galeno di Pergamo, disegna quanto scopre durante i suoi esperimenti in ospedali e scuole di medicina.
Sono di quest'epoca i bellissimi studi di un teschio umano, i primi e più dettagliati mai realizzati allora. C'è poi un intervallo durante il quale Leonardo si dedica principalmente alla pittura prima di tornare agli studi anatomici. Nell'inverno del 1507/8 fa l'autopsia di un uomo di cento anni, con cui aveva parlato prima della sua morte, e mostra il suo interesse per la neurologia.

  Negli anni seguenti Leonardo lavora incessantemente, in collaborazione con Marcantonio della Torre, professore di anatomia all'Universitá di Pavia. Il risultato di oltre venti dissezioni e studi sono centinaia di disegni e dettagliati appunti che rivelano il suo profondo interesse per muscoli e nervi, ossa e membrane, cuore e cervello.


Studia in modo approfondito molti animali, dal bue all'orso, dalla scimmia agli uccelli, ma al centro del suo interesse c'è sempre l'uomo. I suoi straordinari disegni di embrioni e feti nell'utero, evidenziati con il colore come per sottolineare il loro potenziale umano, tolgono il respiro.


Dopo la morte di della Torre Leonardo lascia Milano alla volta di Roma, dove gli fu impedito di continuare i suoi studi anatomici e poi si trasferisce in Francia dove muore senza avere completato il suo Trattato di anatomia.

Il lavoro pioneristico di Leonardo unisce il rigore dello scienziato, l'incessante curiosità del genio e la grande abilitá dell'artista. I disegni utilizzano i principi dell'architettura per mostrare gli organi umani in sezione e in prospettiva, e quelli dell'ingegneria per «smontare» l'organo e rivelarlo in tutti i suoi elementi.

«All'inizio Leonardo studia l'anatomia umana nel contesto della pittura, per rendere meglio i corpi, le fisionomie e le espressioni nei suoi dipinti, - spiega Clayton. – I suoi disegni anatomici più tardi, però, non hanno alcun collegamento con la pittura. Negli ultimi dodici anni della sua vita Leonardo ha smesso di dipingere e si considerava soprattutto uno scienziato. Le sue opere di questo periodo sono di gran lunga le piú significative». - Leonardo da Vinci: Anatomist The Queen's Gallery, Buckingham Palace, Londra Fino al 7 ottobre 2012 www.royalcollection.org.uk -


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