Disegni di Caravaggio. Denunciati gli autori della “scoperta”
Procurato allarme, lesioni all’immagine
dell’istituzione e alla reputazione della conservatrice del Civico
Gabinetto dei disegni del castello, pubblicazione non autorizzata di
novantasei bozzetti del Fondo Peterzano. Sono i tre motivi della
denuncia che il Comune di Milano è deciso a portare avanti contro gli
studiosi Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana Conconi Fedrigolli
, autori dello scoop sui presunti disegni ritrovati di Caravaggio dal valore di «700 milioni».
Curuz e Fedrigolli, che hanno affermato di aver visto la mano di Michelangelo Merisi in un centinaio di disegni del Fondo Peterzoni, archivio notissimo agli studiosi,
hanno anche riferito alla stampa di aver visitato le stanze del
Castello Sforzesco, dove il fondo è custodito, al di fuori degli orari
di ufficio. Questo è bastato perché il Comune avviasse le pratiche per
una denuncia di procurato allarme e lesione all’istituzione e alla
reputazione del funzionario pubblico responsabile dei controlli del
castello. Inoltre, quando i due ricercatori il 5 luglio hanno comunicato
in esclusiva all’
Ansa la formidabile notizia del ritrovamento
dei bozzetti, non si erano ancora premuniti dell’autorizzazione per
l’uso commerciale delle foto dei disegni, pubblicate nel loro e-book
messo in vendita online. Soltanto il 4 luglio hanno inviato la richiesta
al Comune e solo dopo la pubblicazione dell’e-book avrebbero pagato i 7
mila euro di diritti per l’uso delle fotografie.
Oltre alla denuncia, l’assessore alla Cultura al Comune di Milano, Stefano Boeri,
ha deciso di far cambiare tutte le serrature del Castello Sforzesco che
conducono al prezioso Fondo Peterzano, e di pubblicare sul
sito del Comune i disegni attribuiti a Caravaggio.
Caravaggio, ritrovati 100 disegni
Le
opere inedite attribuite al giovane Merisi quando era allievo di
Peterzano. Valore stimato circa 700 milioni. La ricerca e le tavole da
domani pubblicate da Amazon in due e-book.
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Per la storia dell'arte potrebbe
essere una svolta storica. Si tratta di un centinaio di opere
assolutamente inedite - disegni e alcuni dipinti - attribuite da
un'equipe di studiosi ai 'primi passi' di Michelangelo Merisi detto il
Caravaggio quando, appena adolescente, era allievo nella bottega del
pittore manierista Simone Peterzano, dal 1584 al 1588.
Le
opere, il cui valore stimato e' di circa 700 milioni di euro, sono
venute alla luce grazie ad una lunga ed accurata ricerca svolta da un
gruppo di esperti, guidato da Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana
Conconi Fedrigolli, da domani pubblicata da Amazon in due e-book di 600
pagine dal titolo 'Giovane Caravaggio. Le cento opere ritrovate'.
Attraverso un migliaio di immagini e puntuali confronti con i
capolavori romani e napoletani del Merisi, le due pubblicazioni
illustrano e ricostruiscono, in quattro lingue, la prima produzione
artistica del genio lombardo, fino a oggi rimasta sconosciuta. Per due
anni, gli studiosi hanno compiuto frequenti sopralluoghi nell'area di
Caravaggio e nelle chiese milanesi ed hanno letteralmente setacciato il
Fondo Peterzano, custodito nel Castello Sforzesco (di proprieta' del
comune di Milano) e contenente 1.378 disegni del maestro e degli allievi
che lavoravano con lui.
''Era impossibile che Caravaggio non
avesse lasciato nessuna testimonianza della sua attivita' durata dal
1584 al 1588 presso la bottega di un pittore all'epoca famoso e
ricercato'' sostiene Bernardelli Curuz, direttore artistico della
Fondazione Brescia Musei. E infatti ha messo a punto una rigorosa
metodologia di indagine che ha permesso in primo luogo di individuare il
canone geometrico che sottende le raffigurazioni del primo periodo
romano, i volti di efebo fino al 'Ragazzo morso dal ramarro'.
''Ogni pittore ne ha uno, come fosse una matrice stilistica'',
sottolineano i due studiosi che quindi hanno proceduto a rintracciare
quelle stesse proporzioni nei disegni di studio che ogni allievo aveva
il compito di realizzare fino a impararli a memoria, declinandoli nelle
piu' diverse fisionomie e posture. Dei circa cento disegni rinvenuti nel
Fondo della Bottega di Peterzano, ben 83 ''saranno ripresi piu' volte
nelle opere della maturita' - sottolineano - a dimostrazione che il
giovane pittore parti' da Milano con canoni, modelli, teste di carattere
e alcune possibili varianti stilistiche, pronti per essere utilizzati
nei dipinti romani''. I due ricercatori hanno individuato il ''canone
geometrico'' dei volti anche in un dipinto di Simone Peterzano, il
''quadrone'' nella chiesa milanese dei Santi Paolo e Barnaba in cui
viene raffigurato 'Il Miracolo dei santi Paolo e Barnaba a Listri'',
eseguito dal maestro manierista nel 1573, ma considerato da Roberto
Longhi ''fortemente precaravaggesco''. Qui un sospetto gruppo di
ritratti giustificherebbe l'intuizione di Longhi, in quanto quei
personaggi sarebbero stati, come lo stesso Caravaggio, ancora troppo
giovani per apparire in tali ruoli e fogge.
Le evidenti
incongruenze temporali, e le diversita' di stile, hanno portato gli
studiosi a indagare quello che ritengono un rifacimento eseguito nel
1590 dal Merisi, probabilmente proposto dalla sua storica protettrice
Costanza Sforza Colonna, benefattrice dei Barnabiti. In quello che
potrebbe essere stato il suo primo lavoro in autonomia, emerge ''una
cifra di assoluta originalita''', senza contare, sottolinea Bernardelli
Curuz, che almeno nove di quei ritratti tornano nella sua successiva
produzione. ''Come la raffigurazione di Carlo Bascape', superiore
generale dei Barnabiti e direttore spirituale di Costanza, che ha lo
stesso volto di un personaggio dell''Ecce Homo' o quello di Alessandro
Sauli che riappare nell''Incredulita' di San Tommaso'''.
Quella
''rapida e violenta modalita' di stesura del segno'' potrebbe infine
essere la stessa che il giovane allievo infonde nelle brevi righe di un
biglietto di protesta, anch'esso rinvenuto nel Fondo Peterzano, che
''mette in luce attriti e incomprensioni tra due temperamenti agli
antipodi''. Il breve scritto e' stato sottoposto (ma solo in foto) a
perizia grafologica in un confronto con ricevute vergate da Caravaggio
nel 1605-1606. Per l'esperta grafologa Anna Grasso Rossetti, perita del
tribunale di Brescia, i diversi biglietti sarebbero della stessa mano,
quindi tutti autografi di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio.
di Nicoletta Castagni
Ecco i disegni attribuiti a Caravaggio
Milano, 10 luglio 2012 – Sono disponibili sul sito del Comune di Milano, all’indirizzo
www.comune.milano.it nella sezione News, i 96 disegni del Fondo Peterzano, di proprietà del Comune, attribuiti da due studiosi al Caravaggio.
Ciascuna immagine è accompagnata da una scheda con i numeri
d’inventario e il soggetto raffigurato redatta dal Gabinetto dei Disegni
del Castello Sforzesco.
A partire giovedì 12 luglio le immagini e le relative schede
informatizzate saranno disponibili e consultabili da tutte le postazioni
informatiche delle biblioteche civiche milanesi, all’indirizzo
http://graficheincomune.comune.milano.it/ e digitando nella maschera di ricerca ‘Fondo Peterzano’.
Sullo stesso motore di ricerca sono inoltre consultabili oltre 30.000
schede con immagini di opere grafiche o librarie finora informatizzate,
facenti parte delle seguenti raccolte civiche del Castello Sforzesco:
Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana, Civico Gabinetto dei
Disegni, Civica Raccolta delle Stampe "Achille Bertarelli". Tra queste
il codice di Leonardo da Vinci conservato alla Biblioteca Trivulziana.
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