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sabato 26 ottobre 2013

La Gioconda in ITALIA



Se dalla Francia non arriveranno presto risposte formali sulla richiesta di un prestito temporaneo all’Italia della Gioconda di Leonardo da Vinci, custodita al Louvre di Parigi, non si escludono eclatanti azioni non violente, come ad esempio marce e manifestazioni di protesta nella capitale francese compreso l’incatenamento davanti al ministero dei Beni culturali francesi a Parigi da parte di cittadini, esperti e storici dell’arte italiani.

È la denuncia di Silvano Vinceti, presidente del Comitato per la valorizzazione dei beni culturali, promotore tra l’altro della ricerca a Firenze, nell’ex convento di Sant’Orsola, delle spoglie di Lisa Gherardini, la modella che ispirò il quadro che raffigura la leonardiana Monna Lisa. È passato un mese dalla lettera inviata dal comitato presieduto da Vinceti per fissare l’incontro con il direttore generale del patrimonio dei beni culturali francese; un incontro voluto dal ministro Aurelie Filippetti nella lettera di risposta alla richiesta dello stesso Comitato per verificare le condizioni per il rientro della Gioconda a Firenze in occasione di una mostra temporanea di 30 giorni.

L’esposizione è stata pensata da Vinceti per ricordare il centenario del furto della Gioconda dal Louvre, dipinto poi recuperato a Firenze nel 1913. «Per adesso nulla si muove da Parigi – ha dichiarato Silvano Vinceti – dalle informazioni raccolte risulta che la pratica è stata inviata alla direzione dei musei francesi del ministero medesimo. Al fine di dare maggiore forza alla nostra richiesta e rendere manifesta la volontà di molti italiani di riavere in Italia, anche se per un breve periodo, il quadro di Leonardo da Vinci, riprende la nostra raccolta delle firme della petizione a sostegno di questa battaglia». Vinceti ha aggiunto: «L’atteggiamento del direttore generale del patrimonio culturale del ministero francese è incomprensibile. In passato sono state raccolta più di 150.000 firme a sostegno di questa nostra giusta richiesta.

Da oggi riprenderemo la raccolta firme anche per sollecitare l’alto funzionario francese. Invito tutti quelli che si sono impegnati in questa mobilitazione a riprenderla con slancio ed entusiasmo». «Mi auguro – aggiunge – che anche il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, apponga la sua firma alla petizione.

Se nelle prossime settimane non vi sarà l’appuntamento a Parigi, come espresso dal ministro Filippetti nella lettera a noi inviata, attiverò una serie di eclatanti azioni non violente e non escludo nemmeno l’incatenamento davanti al ministero dei Beni culturali francese a Parigi. Spero che tutto si possa risolvere in forme positive, diversamente opererò e opereremo di conseguenza». Nel frattempo la provincia di Firenze, che si è detta disponibile ad accogliere la Gioconda a Palazzo Medici Riccardi, ha completato la elaborazione del piano di sicurezza richiesto per la presenza del capolavoro in città.


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