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mercoledì 16 ottobre 2019

Leonardo da Vinci e la Scrittura

Leonardo da Vinci scriveva Specularmente


Leonardo da Vinci 
scriveva 
Specularmente

Per avere un’idea di come vengono trasformate le parole se scritte specularmente, provate voi stessi a scrivere la parola Cipiri e poi a mettere il foglio davanti a uno specchio: vi appariranno le lettere non solo invertite come se aveste scritto da destra a sinistra (iripiC) ma anche rovesciate.
Comodità, vezzo o malattia? Secondo alcuni Leonardo scriveva così perché era diventato mancino in seguito a un incidente e dunque lo trovava un metodo comodo. Secondo altri avrebbe scoperto in gioventù il piacere della scrittura speculare e poi coltivato questo stile
come vezzo, in uso nel XV secolo.
Alcuni neurologi hanno ipotizzato che Leonardo fosse dislessico, cioè affetto da un disturbo che porta a considerare le parole come figure: chi ne soffre trova facile scrivere specularmente e trascrivere parole in arabo o ebraico (scritte cioè da destra a sinistra). Infine c’è chi pensa che la scrittura di Leonardo fosse un codice segreto per proteggere i propri scritti dal plagio e dalla censura ecclesiastica dell’epoca.

Leonardo da Vinci scriveva Specularmente

Leonardo da Vinci scriveva Specularmente



Leonardo da Vinci e la Scrittura

Tra i mille misteri che circondano la storia di Leonardo da Vinci vi è indubbiamente la scrittura.

Quel suo modo di scrivere, da molti suoi contemporanei ritenuto "strano" o addirittura "mano del diavolo", ha certamente contribuito ad alimentare quel fascino
 che da oltre 500 anni avvolge tutta la sua esistenza.

Trovandosi di fronte ad un suo scritto, magari presente all'interno di uno dei codici, oltre che dei suoi disegni, saremmo certamente "rapiti" dal suo modo di scrivere, da quello stile cosi indecifrabile, quasi "alieno" che non smetteremmo mai di continuare a leggere e rileggere.

E' un vero e proprio rebus che il buon Leonardo ha voluto nascondere nella sua scrittura?

Esiste qualcosa di ancora non conosciuto dietro il suo modo di scrivere?




Parlare di Leonardo come scrittore significa entrare in un contesto molto articolato che merita un giusto approfondimento.

Ha scritto moltissimo sotto ogni forma e stile, e le sue tracce si trovano ovunque in tutti i suoi Codici che raccolgono i suoi pensieri di sintesi, annotazioni, ma anche concetti meditativi, proverbi, sentenze in rima e proiezioni ideali verso un mondo fantastico e forse improbabile.

La sua scrittura è stata certamente una scrittura intensa e di contenuti che riusciva a dare immagine alle parole e laddove questo non accadeva, faceva il contrario attraverso lo studio delle immagini che da esse esemplificavano il contenuto soggettivo e reale del suo pensiero.

Ogni scritto di Leonardo è stato osservato, esaminato e indagato sino all'inverosimile, forse a tal punto che obbligatoriamente sia dovuto un ulteriore significato, magari occulto, che ci offra obbligatoriamente un senso diverso da ciò che egli ha voluto realmente dare.
E' vero, lui si definiva "omo sansa lettere", senza cultura accademica e quindi privo della lingua necessaria come il Latino, obbligatoria per disquisire di scienza e cultura nel mondo accademico, ma tutto ciò sembra non averlo mai ostacolato, forse anche per la sua grande capacità di relazionarsi con le persone come il suo grande amico Lorenzo dè Medici.




Ortografia

Il termine ortografia ha origini greche (ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía«scrittura») è l’insieme delle regole che formano la tipologia e il modo di scrivere in un preciso momento storico. Nella grammatica, l’ortografia è considerata come l'impiego corretto dei segni grafematici, cioè l'insieme delle lettere e il modo nel quelle esse sono utilizzate, e i segni paragrafematici, che si riferiscono all'utilizzo dei segni come virgolette, trattini, ecc.

Esaminando con attenzione i centinaia di testi scritti da Leonardo, si evince che la sua scrittura non è precisa dal punto di vista ortografico e si lascia spesso influenzare dall'approssimazione. Questo è dovuto al fatto che Leonardo effettuava "una sintesi" della scrittura utilizzando abbreviativi che non necessariamente dovevano essere corretti, piuttosto richiamare un concetto o un idea.

Va detto anche che la sua ortografia e dell tutto approssimativa, poco allineata e, come si nota in molti fogli che ci ha lasciato, anche piuttosto influenzata dalla lingua e dal dialetto Lombardo e Toscano, dove si trova molto spesso una miscellanea di influenze che denotano il suo stile.

La Toscana e la Lombardia, sembrano influenzare il suo stile discorsivo, tanto che la matrice ortografica richiama quella antica parlata che ci riporta al vernacolo fiorentino, inserendo talvolta anche citazioni lombarde per rendere il concetto più esemplificativo.


Utilizzo di anacoluti

Leonardo usa spesso un modo di descrivere piuttosto, come dire, "sospeso", ovvero il modo di costruire e scrivere, detto costrutto retorico, dove lo schema di costruzione della frase non rispetta i canoni organizzati di scrittura e, di fatto, interrompe come fosse una vera e propria spaccatura, la sintattica sia della frase appena scritta sia del concetto che si vuole dare alla frase stessa.

Quasi sempre tende a non finire mai una frase o un concetto e leggendolo si ha l'impressione di trovarsi sempre ad attendersi qualcosa, come se si girasse pagina di un libro e si continuasse la storia. Ma in realtà non è quasi mai cosi.


Brachilogia

Termine di derivazione greca e fa riferimento a un parlare conciso e sentenzioso,
diretto e senza fronzoli.

Questo stile è un riassunto del pensiero che viene "gettato" sul foglio senza regole precise, quasi a "scavalcare le regole", mantenendo uno stile sintetico e asciutto.

L'estrema concretezza nello scritto e nel suo "riassunto forzato" del significato stesso del suo pensiero, diventa il suo stile personale che unisce in un unico concetto
 il riassunto esplicito e breve del senso.



Testo estratto ed ingrandito dal Codice sul Volo e sugli uccelli, folio 10V


La scrittura speculare

Per avere un’idea di come vengono trasformate le parole se scritte specularmente, provate voi stessi a scrivere la parola Leonardo scrittore e architetto del ducato e poi a mettere il foglio davanti a uno specchio: vi appariranno le lettere non solo invertite come se aveste scritto da destra a sinistra ma anche rovesciate.



Leonardo scrittore e architetto del ducato

oʇɐɔnp lǝp oʇʇǝʇıɥɔɹɐ ǝ ǝɹoʇʇıɹɔs opɹɐuoǝl




Ma perchè Leonardo scriveva in questo modo?

La domanda è semplicissima, la risposta semplice, la spiegazione probabile.

Vediamo insieme alcune teorie:



1. Per alcuni studiosi Leonardo scriveva così a causa di un incidente che gli aveva compromesso buona parte della funzionalità della mano destra e che quindi si fosse abituato, con molta fatica, a scrivere con la sinistra.



2. Leonardo scriveva come mancino sin dall'infanzia e sembrerebbe che il nonno Antonio abbia cercato di correggere questa sua "diversità" in tutti modi, senza riuscirci.



3. Alcuni neurologi hanno ipotizzato che Leonardo fosse dislessico, cioè affetto da un disturbo che porta a considerare le parole come figure: chi ne soffre trova facile scrivere specularmente e trascrivere parole in arabo o ebraico (scritte cioè da destra a sinistra).



4. Gli gli amanti del mistero ritengono che il suo modo di scrivere fosse dettato esclusivamente dal desiderio di rendere incomprensibile la sua lettura, soprattutto le sue invenzioni e i suoi disegni, e per proteggerli da copiature, decise di adottare questo stile di scrittura,
molto simile ad un codice "crittografico".

Firma autenticata di Leonardo da Vinci


Firma autenticata di Leonardo da Vinci

La firma di Leonardo è vergata dalla sinistra alla destra a confermare il suo ambidestrismo di mano. L'iniziale minuscola del nome "lionardo" segnala sensi d'inadeguatezza legati alle sue origini di figlio illegittimo, trovando nella competizione una rivalsa sociale. In questo modo ha dato al suo Ego un'importanza notevole che gli ha permesso di sviluppare in modo esponenziale talenti e creatività.


E' questo il motivo per cui egli sottolinea la propria identità aggiungendo il termine "io" davanti al nome. L'energia vitale, espressa dalla pressione della penna sul foglio e dallo spessore del tratto, rivela forza e resistenza, ma anche una certa instabilità d'umore
 che potrebbe spiegare tanti "incompiuti".

fonte: Evi Crotti e Alberto Magni, Archivio di Stato di Milano



IL DESTRORSO O DESTRIMANO

Il contrario di mancino è... destro, destrimano o destrorso?  Chiunque si imbatta nella ricerca del contrario di mancino scoprirà che i dizionari non forniscono "risposte" univoche e concordi al riguardo: se da una parte, infatti, essi indicano destro o destrimano  (ma, come vedremo, con differenze sostanziali), dall'altra, invece, non registrano destrorso come contrario di mancino, nonostante la parola abbia assunto questo significato nell'uso scritto e orale da più di un secolo.

Destrorso è voce dotta, cioè non ereditata direttamente nel passaggio dal latino parlato all’italiano, ma reintrodotta in un secondo momento: alcuni termini caduti in disuso sono stati a volte “riesumati” dal serbatoio della lingua latina per via libresca e così è avvenuto anche per dextrŏrsu(m), composto da dĕxteru(m) e vŏrsum, forma arcaica per vĕrsum, participio passato di vĕrtere (cfr. DELI 1999), nel senso di ‘volto verso destra’.
Come aggettivo indica in primis ciò "che procede, che si orienta da sinistra verso destra’"e fra i termini più frequenti a cui si accompagna troviamo vite, tornante,
curva, elica, movimento, rigatura, andamento.

Nella terminologia tecnico-specialistica destrorso può essere sinonimo di destrogiro, ad esempio nel linguaggio della chimica o in geometria. L’aggettivo è adoperato anche in fisica e in zoologia, mentre in botanica sono chiamate piante destrorse quelle che si avvolgono inclinandosi verso destra.

In qualità di aggettivo o di sostantivo, esso prevede un ultimo significato riconosciuto dai dizionari e riguardante il mondo della politica: in senso figurato, “per lo più polemico o scherzoso” specifica il Vocabolario Treccani 2017 - e con diciture analoghe nel resto dei dizionari consultati -, designa qualcosa o qualcuno "che è a favore della destra politica, di idee conservatrici" in modo non esplicito o dichiarato (es. tendenze destrorse, governo destrorso).

Tutti i dizionari introducono anche la definizione di scrittura destrorsa: un sistema di scrittura che procede da sinistra a destra, la cosiddetta dessiografia, come quella dell’italiano, del greco, del russo ma non dell’arabo o dell’ebraico che si caratterizzano, al contrario, per una scrittura sinistrorsa, perché muove da destra verso sinistra (cfr. GRADIT 2007). E ancora in grafologia la scrittura o grafia destrorsa è "quella che presenta un’inclinazione delle aste verso destra",
come si legge nel Sabatini-Coletti 2008.

Insomma nelle accezioni fin qui elencate, destrorso corrisponde esattamente al contrario di sinistrorso: consultando un qualunque dizionario si potrà vedere che, in maniera simmetrica, sinistrorso vale 'levogiro', 'che gira in senso antiorario', 'sinistroide'. Un'ulteriore verifica può essere fatta su dizionari di sinonimi e contrari, in cui non a caso vengono indicati proprio sinistrorso, levogiro, sinistrogiro e sinistroide (o anche progressista) come unici contrari di destrorso, destrogiro e destroide (oppure conservatore).

Questi i significati censiti all’unanimità dalla lessicografia contemporanea; ma veniamo adesso al significato, per così dire, "fantasma".

Quanti di noi usano o, per lo meno, conoscono destrorso come contrario di mancino?
Possiamo dire che questo significato di destrorso è attestato almeno dalla fine dell'Ottocento.

Brown Sequard cita 42 casi di Afasia con lesione dell'emisfero destro; due, egli dice, erano destrorsi; dei 40 che rimangono gli autori non dicono nulla.
("Giornale dell'Accademia di medicina di Torino", 1882, p. 150).

Nella coscienza linguistica dei parlanti sembra ormai affermato l’uso di destrorso come antonimo (ossia ‘opposto’) di mancino, cioè nel significato di ‘che o chi si serve prevalentemente della parte destra del corpo (mano, braccio, gamba, piede)’, significato irreperibile nei vocabolari. E allora la diffusione di questo oramai datato neologismo semantico può essere verificato e quantificato mediante l’universo del web.

Gli archivi della "Stampa" e di "Repubblica" e alcuni corporalinguistici come ItWaC (607 risultati) e RIDIRE (174 risultati), mostrano quanto si sia sedimentato l’uso di destrorso in ambiti solitamente riservati a destrimano o a destro, dalle pagine dei forum a quelle di musica e tecnologia e non solo.

Destrorso è ampiamente usato nel mondo dello sport: "sfogliando" le versioni elettroniche di quotidiani come la "Gazzetta dello Sport" e il "Quotidiano.net" o di riviste come "Super Tennis Magazine" sembra che le attestazioni riguardino soprattutto tennis e calcio, ma non mancano occorrenze relative anche ad altri sport (pallacanestro, judo, scherma, pugilato, atletica, golf).
Le problematiche che sorgono in termini di vantaggio, o di svantaggio, tra giocatori destrorsi e mancini è una questione che da sempre ha coinvolto tecnici e addetti ai lavori. […] Attraverso la lateralità dominante che per il destrorso è ovviamente la destra, si eseguono nel tennis la maggior parte di abilità tecniche: il servizio, lo smash e il diritto sia di rimbalzo che di volo o di risposta. (Carlo Rossi, Luca Bottazzi, Il gioco mancino sorprende sempre, IlTennis.com, 14 giugno 2016).

Significativo, poi, che nel Dizionario dello sport e di medicina sportiva, bilingue (inglese-italiano, italiano-inglese), edito nel 1988 e curato da Vincenzo Bonanno si trovidestrorso, posto a lemma nella sezione italiano-inglese e come traducente in quella inglese-italiano: a p. 254, ad esempio, leggiamo che il “box del battitore destrorso, (baseball)” corrisponde all’inglese “right-handed batter’s box”.

Destrorso, entrato anche nel linguaggio giuridico e amministrativo, è contenuto in alcuni documenti ufficiali, quali decreti ministeriali, sentenze e regolamenti regionali. Lo troviamo sul sito del Ministero della Giustizia, per esempio, in un Decreto del 24 gennaio 2002 ("Disposizioni concernenti l'uso, in durata e la foggia del vestiario e dell'equipaggiamento in dotazione al Corpo di polizia penitenziaria"), con riferimento al "porto della pistola"; in una sentenza penale della Corte di Cassazione: "la vittima era destrorsa mentre il colpo era partito con la canna dell'arma poggiata sulla tempia sinistra [...]". Citiamo, infine, un esempio di regolamento regionale, nella fattispecie quello della regione Lombardia, del 17 settembre 2013, in cui si dichiara che "la fondina per destrorsi da abbinare al completo per le attività di controllo ambientale e ittico venatorie è di colore nero".

Le occorrenze di destrorso non mancano in articoli di cronaca, specie in quelli che trattano di omicidi e suicidi; un solo esempio:
Nei verbali di polizia del 27 gennaio 1967 si citava semplicemente quello di uscita, sulla parte alta a sinistra del cranio, ed era francamente difficile che Luigi Tenco - destrorso - potesse aver fatto fuoco con la mano sinistra e in un punto così innaturale. (Massimo Calandri, Marco Preve, ‘Caso chiuso, Tenco si suicidò’, “La Repubblica” 16 febbraio 2006) .

Un uso massiccio proviene da testi di neurologia, psicologia e scienza contenuti in giornali, siti, riviste di carattere divulgativo o scientifico ("Focus", "National Geographic", "Le scienze", "Sport&Medicina"), in cui il termine è rivolto non solo agli esseri umani ma anche agli animali, specialmente in alcuni studi condotti sulla lateralità di scimpanzé, trichechi, cani, gatti.

Quando si scopre se un bambino è mancino o destrorso? Lo sviluppo della lateralità, cioè della preferenza nell'uso del lato destro o sinistro del corpo, ed in particolare dell'arto superiore, ha inizio già a partire dalla seconda metà del primo anno di vita del bambino. (Articolo del fisiatra Paoloni pubblicato sul sito della Pampers).
Fra gli ambiti in cui la parola ha attecchito, annoveriamo l'universo dei videogiochi e della tecnologia: alcune istruzioni di console, dispositivi e giochi adottano diciture del tipo "giocatori destrorsi e mancini", "configurato per destrorsi e mancini", espressioni diffuse anche nel linguaggio dei blog e dei forum tra gli appassionati di videogame; ed è altrettanto facile imbattersi in formule simili parlando di mouse, cellulari e tablet di nuova generazione.

Dando uno sguardo alle vendite e al commercio, è interessante notare come le varie aziende presentino i propri prodotti: orologi, forbici, coltelli realizzati su misura, a seconda che siano destinati al popolo dei destrorsi o a quello dei mancini. Collegandosi al sito di Amazon e digitando "destrorsi" nella barra di ricerca spuntano fuori oltre 1400 risultati (dati del 14/10/17), di cui 1384 nell'accezione di nostro interesse; il termine compare nelle descrizioni dei prodotti o come tag a essi abbinato e fra le categorie con il più elevato numero di occorrenze troviamo 'casa e cucina' (320), 'cancelleria e prodotti per ufficio' (258), 'sport e tempo libero' (239), 'elettronica' (112) e 'informatica' (87). Abbiamo scelto di analizzare la forma del maschile plurale poiché ha prodotto più risultati rispetto alle altre forme del lemma (maschile singolare, femminile singolare e plurale) che hanno occorrenze decisamente più modeste.

Anche le aziende leader nei prodotti di scrittura hanno un’offerta differenziata, a partire dai marchi BIC® e PERPETUA® che propongono prodotti per mancini e destrorsi : "Correzione precisa sia per mancini che per destrorsi" (https://it.bicworld.com); «La domanda non sarà più: “Con che mano scrivi?” – Perpetua è infatti utilizzabile sia da mancini che da destrorsi – ma “Con che mano temperi la tua Perpetua?”» (https://www.perpetua.it).

La STABILO®, invece, per pubblicizzare la sua linea ergonomica di penne, matite e temperamatite, fa una scelta diversa optando sistematicamente per destrimano, l’altro termine che i nostri lettori ci hanno sottoposto: "STABILO presta molta attenzione a promuovere una scrittura pulita e scorrevole, perciò ha sviluppato insieme agli esperti una linea di prodotti ergonomici differenziati per destrimani e mancini"; "il fondello della matita ha il colore rosso per i destrimani e il colore giallo per i mancini"; "questa è la prima penna roller ergonomica per destrimani e per mancini, studiata appositamente per i bambini che stanno imparando a scrivere" (http://www.stabilo.com).

La sfida di destrimano contro destrorso sembra finora perdente, almeno stando ai numeri: nel sito di Amazon, rispetto ai 1384 risultati di "destrorsi" visti poco fa, la ricerca di "destrimani" ha prodotto un numero inferiore, meno di 900 risultati; i dati sono corroborati da un ulteriore confronto: nel sito di Decathlon, un'azienda impegnata nella vendita di articoli sportivi, la vittoria di "destrorso" è schiacciante - e questo ne rifletterebbe l'ampia diffusione in ambito sportivo - dal momento che il termine ha prodotto ben 165 risultati (es. "GUANTO GOLF DONNA DESTRORSA 500 ROSA"), mentre la ricerca per "destrimano" ha generato solo 7 risultati,
tutti connessi all'attrezzatura per il tiro con l'arco.

Stesso risultato danno le ricerche effettuate all'interno di corpora, archivi o, più in generale, nei siti di alcune testate giornalistiche (“La Nazione”, “La Repubblica” ecc.), in cui destrorso predomina o si aggiudica un pareggio contro destrimano.

Affinando una ricerca su Google con criteri tali da rintracciare "destrorsi" e "mancini" all'interno di uno stesso testo, si ottengono oltre 200.000 risultati per destrorso; procedendo analogamente per "destrimani" e "mancini" il totale si aggira intorno ai 140.000 risultati per destrimano.

Se si effettua una ricerca su Google Libri il divario appare, in verità, ridimensionato: a campeggiare in termini numerici è ancora una volta destrorso (quasi 10000 risultati per "destrorsi" e oltre 3000 per "destrorso"), tuttavia la cifra è destinata a ridursi drasticamente se si considerano le molteplici occorrenze del termine nelle discipline matematiche, fisiche, tecniche e nelle scienze naturali, di gran lunga superiori ai contesti in cui destrorso ricorre come contrario di mancino (in libri di pedagogia, psicologia, neurolinguistica e romanzi, soprattutto gialli).

Ecco qualche esempio:

Per esempio, trovavamo più casi di afasia in individui destrorsi con lesioni nell’emisfero destro […]. (Recensioni in “Rassegna italiana di linguistica applicata”,
Bulzoni Editore, vol. 18, n. 2, 1986, p. 132).

«Monk era destrorso, e questo particolare è compatibile con l’ipotesi del suicidio» osservò Sean.
(David Baldacci, Puro genio, trad. di Renato Pera, Edizioni Mondadori, 2014, p. 26).

Il totale dei risultati per "destrimani" ammonta a poco più di 3000 e a circa 600 per "destrimano"; quest'ultimo è contenuto principalmente in manuali, riviste, enciclopedie e dizionari di scienze mediche, specialmente di neurologia e psichiatria, così come in testi riguardanti il linguaggio del corpo, la grafologia (anche in ambito forense), i disturbi del linguaggio, l'antropologia, la psicologia e, secondariamente, nei romanzi.
Probabilmente l’insuccesso di destrimano in alcuni ambiti è imputabile, almeno in parte, alla sua trasparenza semantica: esso, diversamente da destrorso, più opaco, si limita a definire solo le azioni compiute con la mano destra, come riportato dalla maggior parte dei vocabolari.

Solo lo ZINGARELLI 2018 gli attribuisce il significato meno ristretto di ‘chi (o che) usa di preferenza la mano destra e gli arti della parte destra del corpo in genere’. Inoltre destrimano è etichettato come parola “di basso uso” dal GRADIT o
come “non comune”dal Vocabolario Treccani 2017.

Accanto a destrimano, come suggerisce anche un nostro lettore, esiste la variante destrimane, un secondo fantasma per la lessicografia con le eccezioni del DOP e di alcuni dizionari specialistici di medicina e di psicologia. Eppure, dalla fine dell’Ottocento, destrimane ha continuato a sopravvivere parallelamente a destrimano, non solo nel linguaggio medico ma anche nel lessico di altri ambiti (da romanzi e scritti di antropologia ad articoli di giornale), come si evince dagli oltre 1500 risultati di Google Libri.

Nell'archivio del “Corriere della Sera”, in un periodo che va dal 1913 al 2016, si contano circa trenta occorrenze di "destrimane", con uso sia sostantivale che aggettivale; tale forma è adoperata non solo per il maschile singolare, ma anche per il femminile singolare (es. popolazione destrimane), invece di destrimana.

Non è da escludere che per la variante destrimane sia scattato il meccanismo dell'analogia con la serie di composti con -mane, quali caffeinomane, cleptomane, megalomane, mitomane, piromane (sebbene si tratti di tutt'altra base etimologica, dal greco -manés, 'pazzo'). La "libreria" di Google si rivela altrettanto preziosa poiché ci permette di retrodatare destrimano e destrimane all'ultimo ventennio dell'Ottocento, rispetto alla datazione del 1983 riportata da molti dizionari (GRADIT 2007, ZINGARELLI 2018, Nuovo Devoto-Oli 2018).

Il Marzocchini è destrimano, ed esperimentata la forza col dinamometro, a destra è capace di quasi il doppio di forza che non a sinistra. ("Lo Sperimentale. Giornale italiano di scienze mediche", anno XXXIV, tomo XLV, Firenze, Tipografia Cenniniana, 1880, p. 378).

Uomo di statura media, robusto, e ben nudrito, destrimane fino dall'infanzia. ("Lo Sperimentale. Giornale italiano di scienze mediche", anno XXXVIII, tomo LIII, Firenze, Tipografia Cenniniana, 1884, p. 114).

Oltre a destrimano e destrimane, destrorso ha un ulteriore concorrente, destro(utilizzato di recente in uno spot di Amazon come contrario di mancino), che mostra una situazione pressoché identica a destrimano, poiché solo lo ZINGARELLI 2018 e il Nuovo Devoto-Oli 2018, fra i significati contemplati, lo registrano anche come contrario di mancino, quindi come ‘persona che usa di preferenza la mano destra o, nel caso di un calciatore, il piede destro’. Il mancato successo, in questo caso, è attribuibile all'altissima frequenza d'uso di destro in opposizione a sinistro.

L’uso invalso di destrorso nel linguaggio comune, alla luce di quanto detto, troverebbe così una sua giustificazione: a fronte di una casella semantica parzialmente scoperta perché colmata imperfettamente dai termini destro e destrimano, la lingua italiana avrebbe necessitato di un vocabolo più esauriente e pregnante, tale da racchiudervi un concetto completo e implicare per intero la parte destra del corpo.

Ebbene sulla scelta dell’antonimo di mancino non vi è consenso unanime, come testimonia l'esempio sottostante, che include due occorrenze di destrimane nel testo e una di destro nel sottotitolo.

« [...] Un mancino su sette ha i centri del linguaggio divisi in entrambi gli emisferi, cioè ha più spazio nel cervello per analizzare. Soltanto un destrimane su venti ha questo vantaggio».

Se a ciò si aggiunge che i mancini, da quando imparano a suonare il pianoforte, devono adattarsi a suonare uno strumento pensato a misura di destrimane [...].

(Matteo Persivale, Musica sinistra. Molti virtuosi del piano sono mancini anche se la tastiera è fatta per i «destri», "Il Corriere della Sera", 10 gennaio 2009).


È plausibile che a determinare l’oscillazione fra i tre vocaboli - spesso all'interno di uno stesso testo - abbia concorso anche una motivazione di carattere meramente pratico, vale a dire una scarsa consuetudine nella quotidianità di additare coloro che non siano mancini, giacché i destri, destrimani o destrorsicostituiscono, non a caso, circa il 90% della popolazione mondiale, stando a innumerevoli studi e dati statistici. Ciò può aver impedito fino a oggi lo stabilizzarsi di un termine unico, magari ricorrendo a circonlocuzioni come espediente per eludere il problema. Al contrario, chi si serve della parte sinistra rappresenterebbe il caso “anomalo”: basti pensare alla tradizione secolare cui è legato il mancinismo, percepito, almeno fino a tempi recenti, come condizione negativa, addirittura una menomazione da correggere per poi, in seguito, essere rivalutato come segno distintivo della creatività e dei più grandi geni della storia (Caio Giulio Cesare, Leonardo da Vinci, Mozart).

A cura di Barbara Patella, Redazione Consulenza Linguistica
Accademia della Crusca



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