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venerdì 24 febbraio 2012

CENACOLO VINCIANO visita gratuita stasera e domani



 Leonardo ha dipinto l'Ultima Cena nel Refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie per volere di Ludovico il Moro, in un arco di tempo che va dal 1494 al 1497. L'artista, trattandosi di pittura su muro, non si è affidato alla tradizionale quanto resistente tecnica dell'affresco, che impone una veloce stesura del colore sull'intonaco ancora umido, ma ha voluto sperimentare un metodo innovativo che gli consentisse di intervenire sull'intonaco asciutto e, quindi, di poter tornare a più riprese sull'opera curandone ogni minimo particolare. Purtroppo le intuizioni di Leonardo si rivelarono sbagliate e ben presto, per un 'infelice concomitanza di cause, la pittura cominciò a deteriorarsi. Nel corso dei secoli, di conseguenza, si susseguirono molti restauri nel disperato tentativo di salvare il capolavoro. Nel 1999, dopo oltre vent'anni di lavoro, si è concluso l'ultimo intervento conservativo che, grazie alla rimozione di tante ridipinture, ha riportato in luce quanto restava delle stesure originali.

  • CENACOLO VINCIANO

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Cenacolo

Il Cenacolo dopo il restauro
Il Cenacolo dopo il restauro
L'Ultima Cena di Leonardo da Vinci rappresenta in assoluto una delle opere d'arte più importanti di tutti i tempi, sia per la sua carica innovativa che per l'impatto che ebbe sugli artisti di tutte le epoche, dai contemporanei a Warhol. Leonardo rappresenta il momento più drammatico del Vangelo quando Cristo annuncia il tradimento di uno degli apostoli "In verità vi dico uno di voi mi tradirà". È una scena agitata attorno al fulcro immobile costituito dalla figura di Gesù, che si richiama al Cristo Giudice del Giudizio Universale. Attorno a lui convergono gli apostoli sistemati a gruppi di tre, secondo le diverse reazioni alle parole di Cristo: di domanda, di scandalo, di timore, di commozione, "i moti dell'animo". Da notare anche come i movimenti degli apostoli sono più convulsi verso il centro del tavolo e più pacati verso gli estremi. Questo perché, come avviene nella realtà, le parole vengono udite con più difficoltà all'aumentare della distanza, secondo le leggi acustiche che Leonardo studiava proprio in quegli anni: "il più vicino meglio intende il più lontano manco ode". Tutta la scena è illuminata da una luce fredda e limpida che rivela in modo analitico i particolari della scena, estremamente raffinati: i cibi, i piatti, i bicchieri in vetro trasparente, le stesse pieghe della tovaglia che creano delle straordinarie nature morte.

Santa Maria 

delle Grazie

S.Maria delle Grazie
S.Maria delle Grazie
Accanto al Cenacolo è imperdibile la splendida chiesa di S.Maria delle Grazie, uno dei punti più alti del Rinascimento a Milano. L'aula longitudinale, raccolta e ombrosa, si apre nel grande spazio luminoso della tribuna progettata da Donato Bramante su commissione di Ludovico il Moro. Questo straordinario spazio, costruito sul modulo del cerchio inscritto nel quadrato, pur inserendosi armoniosamente nell'intero organismo della chiesa, si distacca nettamente dal linguaggio goticheggiante delle navate, e trasmette ancora oggi una forte emozione al visitatore.

Lo sapevi che?

Leonardo ha usato anche oro e argento per dipingere l'Ultima Cena. Sono state infatti ritrovate tracce di lamine metalliche d'oro e d'argento, a testimoniare l'originale volontà dell'artista di rendere realisticamente le figure anche con particolari preziosi.
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